Aumento dei costi in bolletta

Con l’1 ottobre è scattato l’aggiornamento trimestrale delle tariffe di corrente elettrica e gas ad opera dell’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
Contestualmente, sono entrati in vigore i contratti annuali per la fornitura ai grandi consumatori e alle imprese. Per convenzione l’anno termico contrattuale va dal 1° ottobre al 30 settembre.

A partire dall’1 ottobre, come annunciato da Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica, si è visto un aumento di oltre 40% del costo delle bollette, per privati e imprese. A luglio la bolletta elettrica era già aumentata del 20%.

CAUSE

I motivi principali sembrano essere due.
Il primo è dovuto a una ripresa dell’economia mondiale. Grazie al miglioramento della situazione pandemica, le aziende tornano a lavorare e la domanda di elettricità e di gas aumenta, così come il prezzo.

La seconda motivazione è da attribuire all’aumento dei prezzi del gas e dell’anidride carbonica prodotta. Per via delle politiche sempre più restrittive dell’UE in termini di emissioni, le aziende sono costrette ad acquistare sempre più permessi. Per poi scaricare i costi nelle bollette destinate agli utenti.

A pesare sui costi è anche la componente fiscale, infatti per la bolletta elettrica in Italia il 50% del costo totale è dovuto a tasse e oneri, mentre la media dell’Area euro scende fino al 48%.

SITUAZIONE PMI

Per le piccole e medie imprese italiane le tariffe luce e gas sono già molto pesanti, ben più alte rispetto a quelle dalle grandi aziende, perché meno competitive sul mercato.

Secondo i dati forniti dall’Ufficio Studi della CGIA esiste un divario concreto tra le PMI che pagano il doppio delle grandi imprese per quanto riguarda le bollette relative all’energia elettrica, mentre per il gas l’aumento è pari al 178%.
I dati dicono che:

  • nella bolletta energetica, il costo mediamente affrontato dalle PMI è pari a 151,4 euro ogni 1.000 kWh consumati (IVA esclusa) contro i 77 euro ogni 1.000 kWh delle grandi industrie;
  • per il consumo di gas, il costo medio per le piccole aziende è di 59 euro ogni 1.000 kWh (Iva esclusa), mentre per le grandi imprese la una tariffa media è di 21,2 euro ogni 1.000 kWh.

Questo divario ha visto un notevole aumento nel 2018 con l’entrata in vigore della riforma degli energivori. In merito alle tariffe gas, invece, le grandi imprese ricevono dai fornitori offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura, opportunità che non coinvolge le piccole aziende.

SGRAVI

Il 23 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto-legge recante “Misure urgenti per il contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale e abrogazioni e modifiche di disposizioni di legge“, pubblicato in Gazzetta Ufficiale come DL numero 130/2021.
Il decreto mira a contrastare gli aumenti previsti dall’1 ottobre.

Le anticipazioni le ha fornite il Premier Mario Draghi nel corso dell’Assemblea di Confindustria: “abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti. Si tratta complessivamente di un intervento di oltre 3 miliardi.”

Le misure saranno in vigore per l’ultimo trimestre del 2021, da ottobre a dicembre

Il primo intervento previsto da Palazzo Chigi è il taglio temporaneo al 5% dell’IVA per usi civili e industriali. L’Iva sulle bollette del gas è oggi al 10% e al 22% a seconda del consumo.

Una scelta più strutturale riguarda un secondo intervento.
Circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW), vedranno azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema.

Inoltre, sono stati stanziati poco meno di due miliardi e mezzo per tagliare i costi fissi e tamponare così gli aumenti. Nel dettaglio si tratta di 2 miliardi per eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e di 480 milioni per ridurre gli oneri generali sulla bolletta del gas. Gli oneri di sistema sulla bolletta della luce saranno compensati per 700 milioni con il ricavato delle aste di CO2 e con il trasferimento di 1,3 miliardi alla Cassa per i servizi energetici e ambientali

NON SOLO L’ITALIA

Molti paesi, come Italia, Spagna e Francia, si sta muovendo in autonomia per evitare le maxi- bollette.
Ma l’aumento dei prezzi dell’energia è un tema di discussione anche nella Commissione Europea.

Alla riunione informale dei ministri dell’Energia in Slovenia “la maggior parte dei ministri ha espresso preoccupazione per l’evoluzione dei prezzi in tutta l’Unione Europea e ha sostenuto l’idea di una risposta” comune.
La viceministra spagnola per la transizione ecologica, Teresa Ribera, ha spiegato che

“il commissario ha concluso il dibattito facendo sapere che stanno lavorando alla preparazione di proposte per opzioni flessibili per affrontare la questione a livello europeo”.

SOLUZIONE

Come abbiamo visto le tariffe energetiche migliori sono riservate alle grandi industrie, mentre le piccole e medie imprese continuano a pagare l’energia ai costi più alti d’Europa.

Uno strumento alla portata delle PMI per accedere a delle offerte più vantaggiose sono le aste energetiche.

Per saperne di più leggi il nostro articolo.

Grazie alla costituzione di gruppi di acquisto, più imprenditori mettono insieme i loro consumi, negoziando un pacchetto di maggiore impatto.
Questa iniziativa si chiama progettoEmpower e ha già aiutato centinaia di piccole e medie imprese a ridurre sensibilmente i propri costi energetici.

Grazie al progetto, ogni mese viene negoziato un importante pacchetto di comuni di energia elettrica, mediante il sistema delle aste telematiche.

Nell’ultima asta a cui abbiamo partecipato è stato chiesto di proporre due alternative, una proposta a costo fisso e una proposta a prezzo variabile.
Questo ha rappresentato un maggiore vantaggio per le PMI aderenti.

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